Dopo il dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes in quel di Barcellona, senza dimenticare i veleni che hanno investito la Pirelli, il Circus della Formula 1 si rimette in moto. Questo weekend ci aspetta l’appuntamento forse più atteso, sicuramente il più glamour dell’intero calendario iridato: il Gran Premio di Monaco. Sesta prova della stagione 2018, la Formula 1 si ritroverà per la 65.esima volta tra le stradine del Principato (76.esima edizione in assoluto del Gran Premio), e sarà un appuntamento molto importante. Riflettori in particolare sulla Ferrari, che dovrà riscattarsi dopo le scoppole in salsa catalana. La Mercedes, dal canto suo, proverà a non soffrire come nell’edizione dello scorso anno. La Red Bull, infine, andrà di certo all’attacco, forte di una monoposto che dovrebbe adattarsi benissimo al circuito monegasco.

F1 GP MONACO 2018: IL CIRCUITO DI MONTE CARLO
Il circuito di Monaco è tra i più conosciuti in assoluto al mondo, un ponte tra la Formula 1 dei pionieri, risalendo al 1929 la prima edizione, e quella di oggi. Lungo 3.337 metri per 19 curve (10 a destra e 9 a sinistra), è ricavato utilizzando le strade del centro cittadino e, dalla fondazione ad oggi, il suo disegno non è cambiato in modo sostanziale, modificandosi in base alla situazione viaria del Principato. Tra gli interventi principali vanno ricordati innanzitutto la collocazione originaria della linea di partenza/arrivo, fino al 1962 posta su un rettilineo parallelo a quello attuale (non esistevano né le Piscine né la Rascasse, entrambe risalenti al 1973). Sempre nello stesso anno (1973), a causa della costruzione dell’Hotel Loews, viene di molto allungato il Tunnel, avvicinandolo al Portier. Nel 1976, invece, per motivi di sicurezza vengono riprofilate e rallentate sia la Sainte Devote che l’Anthony Noghes. Nel 1986, invece, tocca alla chicane del Porto, prima di quell’anno un veloce destra-sinistra, poi modificata come la conosciamo oggi. L’ultimo intervento di rilievo risale al 2004, quando vengono costruiti i nuovi box, gli unici dell’intero Mondiale a dare le spalle al rettilineo di partenza/arrivo. Ma andiamo a percorrere un giro di questo storico tracciato.

Dopo lo start, sul ‘falso’ rettilineo di partenza (in realtà più un lungo curvone veloce a destra), si arriva alla prima staccata, quella della curva a destra dedicata alla Patrona di Monte Carlo, Sainte Devote. A seguire, ecco il tratto veloce in salita del Beau Rivage, per poi giungere al Massenet, complicata piega a sinistra, subito dopo la quale, con un secco cambio di direzione verso destra, si affronta il Casinò. In discesa, ci si lancia verso la sezione più angusta del circuito, formata dal Mirabeau Haute (a destra), dallo strettissimo Grand Hotel Hairpin (ex Lowes e Vecchia Stazione) a sinistra e, dopo un brevissimo tratto in accelerazione, dalla doppia piega a destra del Mirabeau Bas e del Portier. Giunti sul mare, i piloti giungono nel tratto più veloce, quello del curvone a destra Tunnel, dopo il quale è posto il punto dove si raggiunge la massima velocità. I piloti, quindi, affrontano la complicatissima staccata (in discesa) della Nouvelle Chicane, sinistra-destra-sinistra a pochi centimetri dal guard-rail. Dopo un allungo, si affronta la curva del Tabaccaio, a sinistra, per arrivare quindi nel tratto delle Piscine, formato da due chicane in successione: la prima (sinistra-destra) intitolata a Louis Chiron; la seconda (destra-sinistra) denominata proprio Piscine. L’ultimo tratto della pista è composto dal tornantino a destra Rascasse e dall’ultima curva, sempre a destra, l’Anthony Noghes, in onore dell’ideatore del Gran Premio di Monaco e del Rally di Monaco.
F1 GP MONACO 2018: IL PRONOSTICO
Dopo la cocente delusione (e controprestazione) di Barcellona, sarà la Ferrari ad avere addosso la maggior parte dei riflettori. Il team di Maranello, reduce da una splendida doppietta lo scorso anno che interruppe un digiuno che durava dal lontano 2001, punta alla gara monegasca per rifarsi dopo il difficilissimo Gran Premio di Spagna. Ma non sarà facile, un pò per gli avversari un pò per il clima che si respira attorno alla Rossa, dopo le polemiche per gli pneumatici Pirelli portate al Montmelò (ogni dubbio, evidentemente, fugato da Sebastian Vettel a margine dei test di inizio settimana scorsa). Inoltre, possiamo dire che la SF71-H è praticamente sotto assedio, spulciata dai delegati FIA in seguito alle ripetute segnalazioni dei rivali. Dopo il caso specchietti retrovisori, in questi giorni è il turno della batteria, la quale sembrerebbe produrre più energia di quanto consentito dai regolamenti.

Sebastian Vettel, da tre gare per un motivo o per un altro fuori dalla zona podio, insegue Lewis Hamilton staccato di 17 lunghezze (78 a 95) e dovrà sfoderare una grande prestazione per cominciare a riavvicinarsi al grande rivale. Kimi Raikkonen, sfortunato a livello di affidabilità in Spagna, si gioca non poche fiches su una pista che, esattamente un anno fa, lo vide tornare in pole position dopo un lunghissimo digiuno, per poi chiudere al 2° posto la gara. Come sempre, e soprattutto su una pista del genere, dove i sorpassi sono difficilissimi (se non quasi impossibili) e partire davanti è fondamentale, il suo apporto alla causa sarà determinante.
Hamilton e la Mercedes, dal canto loro, vogliono cavalcare il momento. Lo scorso anno, il Gran Premio del Principato rese chiari quali erano i limiti della W08 sui circuiti stretti e tortuosi, con una situazione prolungatasi poi per tutto il resto della stagione. La speranza a Brackley è che la W09 non soffra delle stesse problematiche e possa permettere sia al britannico che ad un Valtteri Bottas più in forma di quel che i risultati dicono, di giocarsela alla pari con gli avversari sia in qualifica che in gara.

Bisognerà fare tanta attenzione anche alla Red Bull, che si presenta a Monaco con ottime credenziali (almeno a parole). A Milton Keynes hanno cerchiato in rosso questo appuntamento, convinti che la RB14 si adatterà alla perfezione alle stradine del Principato. Sin dall’immediato post gara di Barcellona, infatti, sia Daniel Ricciardo che Max Verstappen si sono prodigati in dichiarazioni molto bellicose in vista di Monaco, per tornare a vincere una gara che alla Red Bull sfugge dal 2012, quando a trionfare fu Mark Webber.
Allargando lo sguardo al resto del gruppo, si preannuncia ancora una volta molto calda ed interessante la lotta per le posizioni centrali del gruppo, oltre che immediatamente alle spalle dei top team. La Haas, che si è stretta attorno a Romain Grosjean, punta a confermarsi quarta forza. Posizione che proveranno ad insidiare soprattutto Renault e McLaren, con un Fernando Alonso che torna a Monaco dopo aver saltato l’edizione 2017 per partecipare alla 500 Miglia d’Indianapolis. Grande attesa anche per l’idolo di casa Charles Leclerc (primo monegasco dai tempi di Olivier Beretta su Larrousse, 1994) e per una Sauber in crescita, così come anche Toro Rosso e Force India dovrebbero essere della partita. Molti dubbi sulla Williams, che non spicca per capacità di creare carico aerodinamico.
F1 GP MONACO 2018: ORARI TV
Come al solito in questa fase di stagione, anche il Gran Premio di Monaco 2018 sarà visibile in esclusiva sul satellite (Sky Sport F1 HD) e in differita su TV8.
F1 GP MONACO 2018 SKY (Diretta Esclusiva)
Giovedì 24 Maggio 2018
Prove Libere 1: 11:00 – 12:30
Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Sabato 25 Maggio 2018
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00
Qualifiche: 15:00
Domenica 26 Maggio 2018
Gara: 15:10
F1 GP MONACO 2018 TV8 (Differita)
Sabato 25 Maggio 2018
Qualifiche: 20:00
Domenica 26 Maggio 2018
Gara: 21:00
F1 GP MONACO 2018: PNEUMATICI E METEO
Nel Principato torneranno gli pneumatici con battistrada standard e farà il suo debutto la mescola con spalla rosa, la Hypersoft, che sarà a disposizione dei piloti insieme a Ultrasoft e Supersoft. Tra i big, saranno i due della Red Bull, Ricciardo e Verstappen, ad usufruire del maggior numero di treni di pneumatici Hypersoft, 11, insieme ad uno di Ultrasoft ed uno di Supersoft. Come loro la coppia Renault e quella Williams. Per quanto riguarda i ferraristi, sia Vettel che Raikkonen potranno optare tra 10 treni di Hypersoft, 2 di Ultrasoft ed uno di Supersoft, seguiti in questa direzione dai Force India, dai Toro Rosso e da Leclerc (Sauber). L’altro pilota del team di Hinwil, Ericsson, avrà 10 Hypersoft, 1 Ultrasoft e 2 Supersoft. Scelte leggermente diversificate in casa Mercedes. Hamilton avrà 9 Hypersoft, 2 Ultrasoft ed altrettante Supersoft; come l’inglese i piloti McLaren e Magnussen (Haas). Per Bottas e Grosjean, invece, ci saranno a disposizione 9 Hypersoft, 3 Ultrasoft ed 1 Supersoft.

Così Mario Isola: “Finora abbiamo usato i pneumatici hypersoft solo ai test di Abu Dhabi e Barcellona. È più facile confrontare Monaco con Abu Dhabi, dove questa mescola ha ottenuto tempi inferiori di circa un secondo al giro rispetto alle ultrasoft. Questo weekend potremmo quindi assistere al nuovo record del circuito di Monaco” – spiega il responsabile Car Racing Pirelli – “I P Zero hypersoft sono a tutti gli effetti un pneumatico da gara e non solo da qualifica, quindi sarà interessante vedere come si adatteranno alle caratteristiche uniche di questo tracciato e capire gli effetti che avranno sulla strategia. Sarà particolarmente importante raccogliere il maggior numero di dati possibili dalle prove libere. Tra i set a scelta, i piloti hanno selezionato da 8 a 10 set di hypersoft ciascuno: questa mescola sarà molto utilizzata nel weekend, ovviamente se non piove“.

A Monaco, il degrado degli pneumatici è molto basso, aspetto che spesso rende obbligata la strategia ad una sosta, a meno di meteo variabile. Il carico aerodinamico è molto elevato, in modo da massimizzare il grip meccanico. Fondamentale sia il lavoro delle sospensioni, sempre sotto l’aspetto del grip meccanico che per quel che riguarda le sconnessioni e le toccatine contro le barriere, sia l’efficienza dell’impianto frenante, che su questa pista è particolarmente sollecitato. Concludiamo con il meteo previsto per il weekend, il quale non dovrebbe recare sorprese negative. Giovedì cielo parzialmente nuvoloso, con temperature comprese tra i 17 ed i 21 C°; sereno o poco nuvoloso sabato, con temperature che dovrebbero toccare un massimo di 25 C°. Situazione pressoché identica per la gara di domenica.
F1 GP MONACO: ALBO D’ORO
Come sottolineato in apertura, quella di quest’anno sarà la 65.esima edizione del Gran Premio di Monaco a valere per il Mondiale (in 68 campionati), e la 76.esima in totale. Le edizioni dal 1929 al 1934 e quelle del 1948 e del 1952 non sono annoverate tra quelle valevoli per il Mondiale di Formula 1, mentre quelle dal 1935 al 1937 hanno fatto parte del calendario del Campionato Europeo di Formula Grand Prix. E’ Ayrton Senna, con 6 trionfi, il pilota più vincente nel Principato, davanti alla coppia Graham Hill-Michael Schumacher (5) e ad Alain Prost (4); tra i team, a comandare è la McLaren (15), su Ferrari (9) e Lotus (7). Per quanto riguarda le pole, al top c’è sempre Senna (5), su un quartetto composto da Fangio, Clark, Stewart e Prost, tutti con 4 partenze al palo; McLaren davanti anche in questo caso (11), sempre su Ferrari (10) e Lotus (9). Padroni diversi per le classifiche riguardanti i giri veloci, che vedono in testa rispettivamente Schumi (5) e la Ferrari (17). Come podi totali, infine, tra i piloti il migliore è ancora una volta Senna (8), mentre la Ferrari, tra i team, ha praticamente doppiato la McLaren (51 a 26).

(1950) – Monte Carlo – Juan Manuel Fangio (ARG, Alfa Romeo)
(1955) – ” ” – Maurice Trintignant (FRA, Ferrari)
(1956) Stirling Moss GBR Maserati
(1957) – ” ” – Juan Manuel Fangio (ARG, Maserati)
(1958) – ” ” – Maurice Trintignant (FRA, Cooper-Climax)
(1959) – ” ” – Jack Brabham (AUS, Cooper-Climax)
(1960) – ” ” – Stirling Moss (GBR, Lotus-Climax)
(1961) – ” ” – Stirling Moss (GBR, Lotus-Climax)
(1962) – ” ” – Bruce McLaren (NZL, Cooper-Climax)
(1963) – ” ” – Graham Hill (GBR, BRM)
(1964) – ” ” – Graham Hill (GBR, BRM)
(1965) – ” ” – Graham Hill (GBR, BRM)
(1966) – ” ” – Jackie Stewart (GBR, BRM)
(1967) – ” ” – Denny Hulme (NZL, Brabham-Repco)
(1968) – ” ” – Graham Hill (GBR, Lotus-Ford)
(1969) – ” ” – Graham Hill (GBR, Lotus-Ford)
(1970) – ” ” – Jochen Rindt (AUT, Lotus-Ford)
(1971) – ” ” – Jackie Stewart (GBR, Tyrrell-Ford)
(1972) – ” ” – Jean-Pierre Beltoise (FRA, BRM)
(1973) – ” ” – Jackie Stewart (GBR, Tyrrell-Ford)
(1974) – ” ” – Ronnie Peterson (SWE, Lotus-Ford)
(1975) – ” ” – Niki Lauda (AUT, Ferrari)
(1976) – ” ” – Niki Lauda (AUT, Ferrari)
(1977) – ” ” – Jody Scheckter (SAF, Wolf-Ford)
(1978) – ” ” – Patrick Depailler (FRA, Tyrrell-Ford)
(1979) – ” ” – Jody Scheckter (SAF, Ferrari)
(1980) – ” ” – Carlos Reutemann (ARG, Williams-Ford)
(1981) – ” ” – Gilles Villeneuve (CAN, Ferrari)
(1982) – ” ” – Riccardo Patrese (ITA, Brabham-Ford)
(1983) – ” ” – Keke Rosberg (FIN, Williams-Ford)
(1984) – ” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-TAG Porsche)
(1985) -” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-TAG Porsche)
(1986) – ” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-TAG Porsche)
(1987) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, Lotus-Honda)
(1988) – ” ” – Alain Prost (FRA, McLaren-Honda)
(1989) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)
(1990) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)
(1991) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)
(1992) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)
(1993) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Ford)
(1994) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Benetton-Ford)
(1995) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Benetton-Renault)
(1996) – ” ” – Olivier Panis (FRA, Ligier-Mugen Honda)
(1997) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)
(1998) – ” ” – Mika Hakkinen (FIN, McLaren-Mercedes)
(1999) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)
(2000) – ” ” – David Coulthard (GBR, McLaren-Mercedes)
(2001) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)
(2002) – ” ” – David Coulthard (GBR, McLaren-Mercedes)
(2003) – ” ” – Juan Pablo Montoya (COL, Williams-BMW)
(2004) – ” ” – Jarno Trulli (ITA, Renault)
(2005) – ” ” – Kimi Raikkonen (FIN, McLaren-Mercedes)
(2006) – ” ” – Fernando Alonso (SPA, Renault)
(2007) – ” ” – Fernando Alonso (SPA, McLaren-Mercedes)
(2008) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, McLaren-Mercedes)
(2009) – ” ” – Jenson Button (GBR, BrawnGP-Mercedes)
(2010) – ” ” – Mark Webber (AUS, Red Bull-Renault)
(2011) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Red Bull-Renault)
(2012) – ” ” – Mark Webber (AUS, Red Bull-Renault)
(2013) – ” ” – Nico Rosberg (GER, Mercedes)
(2014) – ” ” – Nico Rosberg (GER, Mercedes)
(2015) – ” ” – Nico Rosberg (GER, Mercedes)
(2016) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)
(2017) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Ferrari)